Fedro
  • ???, 15 ca. a.C.
  • ???, 50 ca. d.C

Biografia

Ho elevato la favola alla dignità di genere letterario autonomo: prima di me la favola esopica era rimasta al margine della cultura ufficiale, perché esprimeva il mondo degli schiavi e dei poveri, di quelli che non contano.

Segni particolari

Le raccolte delle mie favole hanno trovato in Esopo la miglior fonte d'ispirazione.

Scritti da Fedro

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Ha quel che merita chi perde il proprio per arraffare l'altrui.

Quando i potenti litigano ai poveri toccano solo dei guai.

Giustamente può essere deriso chi, privo di valore, fa lo spaccamontagne.

Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.

Chi aiuta i malvagi, alla fine avrà a dolersi.

Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo.

Chi gode di sentirsi esaltare con parole adulatrici, ne porta poi la pena con tardo pentimento e con vergogna.

Chi è stato trovato bugiardo una volta, anche se dice il vero non è creduto.

Chi si affida per aiuto all'improbo, mentre cerca soccorso, trova la sua rovina.

Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia.