Nazim Hikmet
  • Salonicco, 15/01/1902
  • Mosca, 03/06/1963

Biografia

Nei miei versi parlo dei valori ai quali ho creduto e per i quali ho combattuto. Penso di essere il poeta turco per eccellenza.

Segni particolari

Condannato a 28 anni di carcere per l'opposizione al regime in Turchia; sono scampato a due attentati ed esiliato a Mosca.

Scritti da Nazim Hikmet

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Godi di tutti i beni terrestri, del sole, della pioggia e della neve, dell'inverno e dell'estate, del buio e della luce, ma prima di tutto godi dell'uomo.

Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.

C'è un albero dentro di me trapiantato dal sole le sue foglie oscillano come pesci di fuoco le sue foglie cantano come usignoli.

Alcuni conoscono bene le varie specie delle piante, altri quelle dei pesci. Io conosco le separazioni. Alcuni enumerano a memoria i nomi delle stelle. Io delle nostalgie.