Passanti camminano sul mondo senza vederlo, come statue guidate da un filo, con la testa chinata verso un rettangolo di luce. Hanno barattato l'orizzonte e il calore del sole con la prigione tascabile di una realtà sempre connessa, ma intimamente solitaria.
Le quattro stagioni sono i capitoli del saggio: la primavera è la sua speranza, l'estate la sua pienezza, l'autunno la sua maturità, e l'inverno la sua pausa per ricordare.