Alfonso Gatto
  • Salerno, 17/07/1919
  • Capalbio, 06/03/1976

Biografia

La mia collocazione poetica era tra gli ermetisti. Sono stato collaboratore di riviste e periodici di cultura letteraria come "Italia Letteraria", "Rivista Letteratura", "Circoli", "Primato" e "Ruota".

Segni particolari

Nel 1936, a causa del mio dichiarato antifascismo, vengo arrestato e trascorro sei mesi nel carcere di San Vittore a Milano.

Scritti da Alfonso Gatto

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Parole

“Ti perderò come si perde un giorno
chiaro di festa: ‐ io lo dicevo all’ombra
ch’eri nel vano(…)

Quando si nasce poeti, l'amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.

Nella giovinezza, se non addirittura nell'adolescenza, la contemplazione dell'amore e la contemplazione della morte sono veramente nel nostro sguardo. Ma direi di più. Sono il nostro sguardo.