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La gioa stasera vorrei cantare quella dei balli del dopoguerra dei ragazzi pasoliniani vivi nelle loro polverose lambrette con la pischella in sella per la notte e se ce scappava un bacio era tanto ma hai voglia per gli amici quanto vanto.
Si placa il sole sul ramo del gelso quanto ci siamo stati quasi un pomeriggio credo intrecciati ora siamo rossi e spaventati.
Mancava forse una parola buona alle tante condivise fra di noi sembrava credo tu l'avessi detta nello zufolio del vento caldo di quella sera illune con le stelle sei sogno gioventù e tanto ribelle eri un fiato di carne e non sei più.