Carlo Collodi
  • Firenze, 24/11/1826
  • Firenze, 26/10/1890

Biografia

Sono stato uno scrittore e giornalista italiano. Noto soprattutto come autore del romanzo per l'infanzia "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", più noto come "Pinocchio".

Segni particolari

Il mio vero nome è Carlo Lorenzini. Ancora oggi, Pinocchio è uno dei libri più popolari della letteratura italiana per ragazzi, assieme a "Cuore" di Edmondo De Amicis.

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Scritti da Carlo Collodi

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La bellezza, per le donne in ispecie, è un gran tesoro; ma c'è un tesoro che vale anche di più, ed è la grazia, la modestia e le buone maniere.

Tutto ci par bello nella persona amata, anche i difetti: tutto ci par grazioso, anche le sguaiataggini.

A ogni modo, tieni sempre a mente che un benefizio fatto non è mai perduto.

Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni.

Godersi in pace una ricca eredità, passata di padre in figlio, è sempre una bella cosa: ma per i giovani, l'industria, l'abilità e la svegliatezza d'ingegno valgono più d'ogni altra fortuna ereditata.

La storia di Cappuccetto Rosso fa vedere ai giovinetti e alle giovinette, e segnatamente alle giovinette, che non bisogna mai fermarsi a discorrere per la strada con gente che non si conosce: perché dei lupi ce n'è dappertutto e di diverse specie,(…)

Se per caso qualche povero diavolo ricorre a te per essere aiutato, tu aiutalo: né badare com'è vestito, né se abbia viso di persona da poterti rendere, un giorno o l'altro, il piacere che gli fai.

Sulle opere buone e generose non si mercanteggia mai: né bisogna farle coll'intenzione di ripigliarci sopra il frutto e l'usura.

Grazia, spirito, coraggio, modestia, nobiltà di sangue, buon senso, tutte bellissime cose; ma che giovano questi doni della Provvidenza, se non si trova un compare o una comare, oppure, come si dice oggi, un buon diavolo che ci porti?