Ore delle mie notti
che siete rifugio dei miei pensieri
molo d'approdo dei tormenti
che intridono il vuoto dei giorni
c'accolgon d'abbracci i pianti raccolti
A voi immolo il mio tempo
la solitudine e le sue passioni
sballottate nell'anima
da bufere d'interioritá
che smuovuon le lacrime
e dominano su riflessioni e bivacchi
in giorni di pena
nei quali cerco
il ritiro in me stesso
e dove mi perdo
dentro la mia esistenza
E piango attimi dell'anima
che giurai già una volta
di non ripetere più
nel loro comandare alla mente
la ribellione suprema
e imporle il ricordo di un'ombra
che ritorna ad un tempo
a un'adolescenza
di mosche schiacciate sotto naso
emozioni regolarmente irregolari
a rappresentare il mio essere
imboscato in quell'ombra
senza alcuna riconoscenza al mio vissuto
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
Destrierodoc @ Tutti i diritti riservati