Elio Vittorini
  • Siracusa, 23/07/1908
  • Milano, 12/02/1966

Biografia

Fui uno scrittore italiano autodidatta. Le mie opere più famose sono "Conversazione in Sicilia" e "Uomini e no".

Segni particolari

Da Bompiani ricevetti un incarico editoriale e così, nel 1939, mi trasferii a Milano dove diressi la collana "La Corona" e fui curatore dell'antologia di scrittori statunitensi "Americana" che, a causa della censura fascista, venne pubblicata solamente nel 1942 e con tutte le mie note soppresse.

Scritti da Elio Vittorini

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Il vento, gli odori. No. Una canzone lontana. Oppure il mio passo sul selciato. Nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa.

Io penso che sia molta umiltà essere scrittore. Lo vedo come fu in mio padre, ch'era maniscalco e scriveva tragedie, e non considerava il suo scrivere tragedie di più del suo ferrare cavalli.

La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo.

Non più una cultura che consoli nelle sofferenze, ma una cultura che protegga dalle sofferenze, che le combatta e le elimini.

Se avessi avuto i mezzi per viaggiare sempre credo che non avrei scritto un rigo.

Ogni morto di fame è un uomo pericoloso.

Forse non ogni uomo è uomo; e non tutto il genere umano è genere umano.

La nostra paura del peggio è più forte del nostro desiderio del meglio.