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Le si legge stampato in volto quel “tutto è bene quel che finisce bene” che solo fino a pochi giorni fa le sembrava irraggiungibile. Ma l’irraggiungibile basta che ti volti e lo trovi lì, al tuo fianco.[A un Passo da te]
Un dettaglio… basta quello, a volte, per cambiare tutto. Basta un niente e il giorno è notte, il sorriso è pianto, un atto passionale è violenza.[A un Passo da Te]
E come limite… le Stelle!
«Non ha senso questa nostra relazione.» – gli ho detto con un filo di voce – «Forse è troppo tardi per provare a mettere insieme tutto ciò che abbiamo perso strada facendo. Ci sono brandelli di noi che non possiamo più recuperare. Il nostro treno lo abbiamo visto passare più volte, ma non siamo mai stati in grado di salirci insieme. Ora ci sei tu… ma non ci sono più io.» [A un passo da te]
Talvolta vogliamo così tanto bene alle persone che finiamo per costruire attorno a loro qualcosa che non esiste. E ce ne innamoriamo. Ci innamoriamo di quell’idea che la fantasia crea, tanto da arrivare a idealizzarli, ponendoli prima e sopra ogni cosa, per poi racimolarne briciole. Le stesse che ora mi trovo a raccogliere per strada per ritrovare la mia. [A un Passo da Te]
E’ quando cresci e capisci di non essere infallibile che tutto cambia.Ti accorgi che i sogni sono come i cracker nello zaino: più il tempo passa, più si sbriciolano. A quel punto hai davanti a te solo due scelte: accontentarti di quel che resta o morire di fame. E io non voglio rimanere a stomaco vuoto. Voglio di più, voglio avere sempre il meglio, voglio la felicità![A un Passo da Te]
Non sarà un salto nel vuoto, ma un passo enorme verso l'infinito!
Non siamo come gli aquiloni: col vento contro, anziché volare, ci pieghiamo. E il vento contro c’è quasi sempre.[A un passo da te]
Ha gli occhi neri e profondi più del solito. Chi ha mai detto che per essere belli è necessario che siano chiari? Non è vero, è solo un alibi per chi non ha voglia di scavare a fondo e si accontenta di ciò che nota a primo impatto. Ci sono occhi e occhi. Ci sono sguardi e sguardi. E i suoi non hanno eguali.[A un passo da te]
Tu eri il motivo per cui uscivo ogni giorno. Eri i miei sbalzi d’umore. Eri il senso dei miei sorrisi. Eri le attese infinite e i miei battiti accelerati quando mi arrivava un tuo messaggio o mi telefonavi per raccontarmi anche solo sciocchezze. Eri la sensazione magica che mi dava il tuo sguardo che s’incrociava col mio, delle tue dita che si annodavano alle mie quando scherzavamo o giocavamo o semplicemente ci stringevamo senza un perché.
Mi piace pensare che mi sveglierò tra trent’anni nel cuore della notte per una sua chiamata in cui mi chiederà di vederci. Mi raggiungerà a casa, parleremo un po’, si tranquillizzerà e poi ci addormenteremo sul divano guardando un bel film. E saremo le due migliori amiche di sempre…e per sempre![A un passo da te]
Ho sempre adorato quel tuo cambiare espressione nel giro di un istante, il tuo essere lunatico. Quelle tue attenzioni che mi facevano sentire al sicuro da tutto e da tutti. Le tue frasi contate e mai scontate, sussurrate a denti stretti per far inciampare l’imbarazzo, quel tuo starmi accanto e poi accorgerci che, forse, eravamo troppo vicini. Io vivevo per te![A un passo da te]
È incredibile come un sorriso possa stravolgere l’umore, uno sguardo ricambiato, edificare castelli e poi distruggerli con la stessa facilità, quanto una parola possa essere tradotta e interpretata all’infinito assumendo le forme e i colori più vari che spesso non sono quelli che ha davvero, ma quelli che vorresti avesse. Che sembrano più giusti, migliori, ma migliori per chi?
Dietro a ogni “forse” può esserci una certezza. Dietro a ogni trascurabile comportamento, un senso. Dietro a ogni istante, un’emozione celata. Dietro a ogni sorriso, una lacrima. Dietro a ogni dubbio, una risposta. Dietro ad ogni “vai via!”, un “rimani!”.
Gli stavo andando incontro e poi lui ha cambiato strada. Ha invertito direzione dopo aver preso a pugni e distrutto non solo il mio cuore, ma anche le mie aspettative, i miei pensieri, le mie fantasie, gli anni trascorsi insieme. Anche le mie corde vocali perché la voce per urlargli contro non l'ho mai trovata.
Ho rischiato di perderlo quel maledetto treno.<br /> Ho rischiato di non poter capire quanto mi servisse raggiungerlo per rendermi conto che era quello sbagliato.<br /> Che tu eri quello sbagliato.
...sento un sublime attimo di gelo mentre, cercandoti, alzo gli occhi al cielo. Eppure non ti trovo, non ti vedo, sento solo quel fracasso, quello scontro, quell'impatto, e nel silenzio c'è un abisso...
Correvo alla ricerca di una spiegazione, di un motivo, di una medicazione per quella ferita che stava perdendo troppo sangue: avevo un’emorragia all’anima.
Voglio tutto da questa vita. Voglio così tante cose che non m’importa se sarò in debito con lei. Voglio così tante cose che sono disposta a prendere il posto di Atlante e sostenerlo io il peso di questo mondo. Sono disposta a smontarlo e a capovolgerlo completamente purchè sia come io vorrei che fosse.
Scorre lento e inesorabile, il tempo, come un fiume che si rigetta alla foce dei perché. Quella foce che di risposte non ne ha. Quella foce che di risposte non ne dà.
...e se le mie aspettative dovessero essere troppe o troppo poche, raccoglierò le briciole delle mie pecche finchè, anche con quelle, non riuscirò a costruire qualcosa di nuovo e altrettanto grande e forte. Perchè è sbagliando che s'impara.
È una po’ come la sindrome dell’arto fantasma: so che non ci sei, ma sento comunque la tua presenza!
Non credo a ciò che dici. Mi fido di ciò che non dici perché in quei silenzi si nasconde la verità.
È automatico: appena imbocchi una strada e sai di non poter tornare indietro pensi che, se avessi scelto l’altra, sarebbe stato meglio. Col senno di poi siamo tutti più bravi!
Ci credevo. Credevo che prima o poi avrebbe iniziato a crederci anche lui. Ma nel momento in cui ho creduto che ci stesse credendo, ho dovuto ricredermi.