La strada che porta al fiume, vicino la casa matta dove sta un binario morto. Un giorno ci passaron due ragazzi, dopo la squola. Mentre camminavano, mano nella mano, lei fece a lui:
- Baciami!. - Lui si fermò, li disse:
- Si! Ti bacio! - Dopo i due ragazzi ripresero a camminare, allo stesso modo di prima. Arrivarono dove sono due cipressi: in paese li chiamavano i lunghi grattacieli che guardano; eran così, davvero...parevano aver gli occhi, altissimi, quasi a toccare il cielo; sembrava che ti spiassero quando incrociavi la loro vista. I due ragazzi si fermarono proprio davanti ai cipressi. Lei disse al ragazzo:
- Mai visto due cipressi tanto alti!
- Neanche io! - rispose lui. - I due così si voltarono e ripresero a camminare. D'improvviso una folata di vento e i cipressi cominciarono ad agitarsi, sempre più forte: sembrava dovessero cadere da un momento all'altro, stramazzare al suolo come due corpi inermi. I due ragazzi si fermarono e tornarono indietro, richiamati dallo scroscio degli alberi. Poi tutto cessò. Forse i cipressi avevano sentito e forse - chissà - oltre ad aver gli occhi per osservare avevano anche le orecchie per ascoltare, dentro di loro, ed erano stati a sentire le parole dei ragazzi. Quella è la via dei cipressi. Due cipressi solamente vi si incontrano; in paese tutti li chiamano i lunghi grattacieli che guardano, ora diranno anche che ascoltano. E' da tanto che sono la, su quella strada; da più di cent'anni. La via dei cipressi è una via solitaria ma in paese la conoscono tutti: forse è per questo che nessuno ci passa più.
Taranto, 1 aprile 2021.