Paul Auster
  • Newark, New Jersey (Stati Uniti), 03/02/1947

Biografia

Sono uno scrittore statunitense.

Segni particolari

Nel 1985 arriva la consacrazione a livello internazionale con la "Trilogia di New York". Da questo momento diviengo uno scrittore di culto e dalle poliedriche attività: inizio a scrivere per il cinema (Smoke e Blue in the face) e divengo regista (Lulù on the Bridge).

Scritti da Paul Auster

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Il reale è sempre avanti rispetto a ciò che possiamo immaginare.

Nessuno è mai stato me. Può darsi che io sia il primo.

Scrivere non è più un atto di libera scelta per me, è una questione di sopravvivenza.

Essere vivi voleva dire respirare aria; respirare aria voleva dire aria aperta.

Basta guardare qualcuno in faccia un po' di più, per avere la sensazione alla fine di guardarti in uno specchio.

Per me la più piccola parola è circondata da acri ed acri di silenzio, e perfino quando riesco a fissare quella parola sulla pagina mi sembra della stessa natura di un miraggio, un granello di dubbio che scintilla nella sabbia.

Tutti sappiamo che la vita dipende da avvenimenti inaspettati. Può finire da un momento all'altro e non sai cosa succederà tra un attimo. A volte succedono cose bellissime, altre volte terribili: cadi, ti rompi il collo...

Noi umani abbiamo desideri, volontà, formuliamo pensieri sul futuro. Quello che è interessante, però, nella vita, è il fatto che siamo tutti capaci di fare dei piani per il domani, ma poi arriva l'inaspettato e interferisce coi nostri progetti. E,(…)

La più piccola parola è circondata da acri ed acri di silenzio, e perfino quando riesco a fissare quella parola sulla pagina mi sembra della stessa natura di un miraggio, un granello di dubbio che scintilla nella sabbia.

A che serve una casa se in essa non ti senti sicuro, se vieni trattato come un pari proprio nel luogo che dovrebbe essere il tuo rifugio?