Paul Cezanne
  • Aix-en-Provence (Francia), 19/01/1839
  • Aix-en-Provence (Francia), 22/10/1906

Biografia

Sono stato un pittore francese. Come molti artisti, aprezzato solo dopo la morte.

Segni particolari

Mio amico d'infanzia fu Émile Zola, che nel frattempo era diventato un romanziere di successo, ma la nostra amicizia si interruppe nel 1886 quando scrisse "L'Opera", un romanzo sulla vita di un pittore fallito: io mi riconobbi in questo libro e per questo decisi di non rivolgergli più la parola.

Scritti da Paul Cezanne

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L'approvazione degli altri è uno stimolante, del quale talvolta è bene diffidare.

Di Cezanne ce n'è uno ogni due secoli!

Voglio dipingere la verginità del mondo!

Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.

Ho voluto legare le linee fuggenti della natura.

La luce è una cosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un'altra cosa, attraverso il colore. Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.

Ho una sensazione lieve, ma non riesco ad esprimerla. Sono come uno incapace di usare la moneta d'oro in suo possesso.

L'artista deve temere lo spirito da letterato che porta così spesso il pittore ad allontanarsi dalla sua vera strada: lo studio concreto della natura.

L'isolamento, ecco la cosa di cui sono degno.

Il disegno e il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso.