Michele Prenna
  • Varese (Italia)
  • 19/10/1946

Biografia

Estroverso e comunicativo sono da sempre onnivoro lettore con grosse curiosità intellettuali. Sposato con due figli grandi, terminata la carriera d'insegnante di lettere, ho scoperto la scrittura poetica e la fotografia: hobbies che sinergicamente abbino.

Aforismi di Michele Prenna

770 su 784

Per natura siamo soliti guardare chi ci sopravvanza per ricchezza e/o potere: è un meccanismo di competizione/difesa. Tendiamo a sottovalutare-disprezzare chi è agli ultimi gradini della scala sociale, salvo temerlo se si rivolta. Un paese civile(…)

Non vedrai mai un uomo libero in ginocchio davanti a un potente, al più potrai notarlo inginocchiato a pregare davanti a un altare.

Di solito chi vuole convincerti con ogni mezzo che per il tuo bene devi sorbire l'amara medicina che intende somministrarti non ne ha mai verificato l'effetto su se stesso e in ogni caso difficilmente lo farebbe.

Se vuoi davvero amare gli altri, comincia ad amare te stesso. Sembra una cosa banale, ma, se ci pensi bene, non lo è affatto.

Quando ci si accorge che lo spirito rischia l'amaro, lo zucchero di qualche bel verso, accompagnato magari da immagini serene, giova più di qualsiasi altra medicina.

Da quando erezione è parola associata ad una costruzione e improponibile per se stessi la "joie de vivre" prende il lutto.

Mai visto tante trasmissioni di cucina come in questi ultimi anni. I casi sono due: 1) diamo il meglio di noi con pentole e fornelli  2) se la nostra tavola è spoglia, possiamo consolarci vedendo gli altri mangiare.

Il sogno proibito dell'uomo: essere signore del tempo. La dolorosa consapevolezza del contrario: è il tempo che se lo mangia.

Prima che gli occhi si chiudano da soli è importante lasciare loro da vedere qualcosa di bello per dare luce ai sogni.

Chi, per sorte, mai ha provato il bisogno, come può pretendere di sapere cosa occorre ai poveri per sentirsi bene? Eppure questo è avvenuto ed avviene. Perché poi stupirsi se i beneficati non mostrano riconoscenza e magari mordono la mano dei(…)