Alcune notti mi capita col pensiero d'intrattenermi in compagnia di quei frammenti di giornata che, per piacevolezza, sembrano esser stati incapaci di aver subito l'incedere della sera. Persino mi accompagnano a prender sonno e, come il lumino del comodino, al mattino, li trovo ancora accesi.
La più nobile delle sbornie? Quella che si prende nel salotto dell’amor proprio. I bevitori della propria coscienza sono ebbri lucidissimi, si ubriacano senza intontire.