Fuggo gli schemi, ma avverto necessario un ordine, l’ordine. Forse che i primi mi ricordino i miei vani tentativi mortali, mentre il secondo diviene approssimazione della suprema divina armonia?
Non senti come inesorabile la necessità di fondere il tuo inevitabilmente anarchico io alla divina sottomissione del flusso del tutto verso il suo Creatore?