Fuggo gli schemi, ma avverto necessario un ordine, l’ordine. Forse che i primi mi ricordino i miei vani tentativi mortali, mentre il secondo diviene approssimazione della suprema divina armonia?
Non siamo noi a scegliere quale prima linea. Ma c’è sempre una prima linea in cui assolutamente essere. Stare o arretrare: questo lo spazio della libertà.