Gli atleti che giocano nella Nazionale a prescindere dai vincoli relativi ai rispettivi club di appartenenza, manifestano in generale una grande disponibilità per qualsiasi problema legato al sociale e sarebbero pronti a mettersi al servizio anche di cause di ordine politico-imprenditoriale.
Il mio papà odiava il potere e, di conseguenza, gli Agnelli che, all'inizio degli anni Novanta, ne erano l'emblema. Per questo motivo quando nel 1994 sono diventato allenatore della Juventus mi sono recato al cimitero in preda ai sensi di colpa e ho pregato l'anima di mio padre, morto tre anni prima, di accettare la mia scelta.