Ho passato l'adolescenza lontano dai libri. Ogni sera mi arrampicavo sulle scalette del letto a castello e mi sistemavo tra le lenzuola. Poi spegnevo il lumino, mentre quello di mia sorella, affondata nei libri al piano di sotto, restava acceso fino a tardi. Poi è arrivato La ragazza di Bube. Ed è stata la prima volta, la sera, che la luce del piano di sotto si è spenta prima di quella di sopra.
Sono convinto del fatto che, per migliorare la conoscenza della (e la competenza nella) lingua italiana sia importante leggere di tutto: non solo i classici, ma anche la narrativa contemporanea, i giornali, anche quelli dedicati allo sport, e perfino i fumetti.