Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C'è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po' di strafottenza ce l'ha.
Perché il sogno è bello in solitudine, stretto nella mani nude, magari sporche, magari dure, che quando le strofino fanno un rumore di cartone. Restate lì dove siete, Cormorani, nelle vostre Ludoteche, paninoteche, enoteche, emeroteche.. Nelle vostre teche.