Il tempo corre più veloce dei treni, e correndo lascia dietro di sé pezzi di persone, di cose, di pensieri, di tutto ciò che costruisce quello che siamo e, al di là della memoria, ridare vita a tracce e fantasmi è un esercizio sterile e vano.
Alcune cose sono troppo terribili per entrare a far parte di noi al primo impatto; altre contengono una tale carica di orrore che mai entreranno dentro di noi. Solamente più tardi, nella solitudine, nella memoria, giunge la comprensione: quando le ceneri sono fredde, la gente in lutto è andata via; quando ci si guarda intorno e ci si ritrova in un mondo completamente diverso.