Il Tibet era un paese teocratico. Non desideravamo affatto il "progresso" delle altre parti del mondo; volevamo soltanto poter meditare in pace e trascendere le limitazioni della carne.
Il simbolismo è proprio delle religioni, e non dell'arte; e soltanto quando l'arte trova un sussidio potente nel sentimento religioso, si può con vantaggio servire del simbolo, per eccitare passioni e sentimenti.