Io penso che bisognerebbe fare almeno un errore al giorno, per essere coscienti di vivere realmente, perché chi non sbaglia non sta vivendo: campa, in modo ripetitivo, in modo automatico, stereotipato, quasi fosse una macchina, un automa. (Tratto da "Crisalide", 2012)
Il normale assoluto non esiste e forse la parola più adeguata da utilizzare è normatività, ovvero una normalità che muta a seconda del contesto. Di conseguenza, capiremo che non esistono i devianti, ma i viandanti, alla ricerca continua del loro benessere. (Lacrime di pioggia, 2013)