Nel cuore dell'uomo vive l'inferno del suo esistere, soffi il vento riparatore e spenga quella fiamma accesa, affinché non comprenda oltre ciò che ora scorge, venga il momento del vero vedere e quell'inferno diverrà paradiso.
Non comprende le esigenze degli altri l'afflitto e il diseredato dal proprio vivere, egli finge di non capire che causa del proprio male è il suo rifuggir al viver. Oggi che di quel viver non ha piacere, cerca riparo dalla sua doppia sconfitta, cercando negli occhi del prossimo la causa del suo male. Si ostina l'uomo afflitto nella vigliacca quanto inutile speranza, di non riconoscer mai nella mano che gli ha inferto dolore la sua.