Noi siamo come palafitte e i pali che ci sostengono sono i nostri affetti; man mano che questi ci vengono a mancare, insieme a loro se ne va una parte della nostra sicurezza, del nostro equilibrio, e ci sentiamo un po' più soli e un po' più in pericolo.
L'esperienza della sofferenza non gode mai della consolazione dell'oblìo. Essa è sempre lì, presente, a ricordarti ciò che hai subìto e visto subìre, e non ti abbandona più. E tu non sarai mai più la stessa persona, forse migliore o forse peggiore, ma mai più quella di prima.