Non so a quale età morirò, non lo sa nessuno, e menomale. So però che qualunque età sarà, mi prenderà alla sprovvista, mi sarà inaspettata e mi sorprenderà, perchè sicuramente non avrò detto tutto, non avrò sofferto tutto, non avrò gioito tutto, non avrò vissuto tutto. Lascerò tanto d'incompiuto, di inesplorato, di non sperimentato. Spero solo di andare a finire in un limbo di gente come me, così curiosa della vita da vincere la morte.
Quando siamo bambini, giustamente vivaci, gli adulti ci sgridano: fermo, educato, ubbidisci, taci, seduto, saluta, ringrazia, studia, vai a letto, scusati, ci vogliono insomma perfetti piccoli adulti. Quando, finalmente adulti, siamo depressi, repressi, inespressi, compressi, con le unghie mangiate fino alle falangi, scontenti e pieni di tic, ecco che veniamo esortati caldamente, se vogliamo stare meglio, a "cercare il bambino che c'è in noi".