Provo miseria per quelle persone che si vantano di essere ciò che non sono, costretti a vivere la propria vita con i tappi nelle orecchie per non ascoltare la falsità delle loro parole e a vedere la vita con la lente d'ingrandimento per non accorgersi della reale pochezza del loro io, e intanto continuano a mangiare nel piatto in cui sputano.
Bisognerebbe ricordare a tutte le persone credenti in Dio, che se incontrano un extracomunitario lo trattano da appestato, che anche Gesù Cristo era un extracomunitario.