Quando l’anima affonda nel silenzio del dolore,
non chiede risposte — cerca mani che non tremano nel restare, occhi che ascoltano senza parlare, e un respiro vicino che le ricordi
che esistere, a volte, è già resistere. E in quel resistere silenzioso, tra lacrime che nessuno vede e sospiri che nessuno raccoglie,
sboccia il fiore più raro: la tenerezza di chi rimane, anche quando non sa cosa dire.
Son sicura che è centomila volte meglio ammettere i propri difetti che elargire qualità che non ci appartengono. Ne sono certa, questa si chiama UMILTÀ!!!