Quello che mi interessa è esplorare le implicazioni emotive della tecnologia. È come pensare alla differenza fra pornografia e sesso: la prima è tutta esteriorità e minimi dettagli, il secondo riguarda il coinvolgimento mentale e sentimentale.
Dall'amore si fa presto a scivolare sul sesso e a passare a parlare dei figli e della difficoltà che ha oggi un genitore a raccontare le favole che abbiamo sentito quando eravamo bambini perché la sensibilità è cambiata.