Stavo pensando che col passare del tempo il mio colloquio con me stessa è sempre più fitto e anche sempre più affollato. Dovrei dire "me stesse" visto quanti soggetti sono. E' sorprendente come tutti siano assolutamente autentici e convivano pacificamente. La sola a rompere le scatole a tutti sono io, di certo perché sono l'unica oberata da un corpo e un genere.
Tenere lievi nuvolette ferragostane che nulla sanno di ciò che capita qui sotto. Dirette chissà dove, si trasformano, si allungano e poi disegnano il cielo silenziosamente, discretamente, pronte a scoprirsi solo di fronte a sguardi curiosi, affettuosi, desiderosi di comunicare con loro, ma anch'esse senza quelle risposte che contano. Proprio come noi: senza le risposte che contano.