Ti invito in abito da sera a mirar le sponde del mio cuore.
Balleresti? Guarderesti esterrefatta?
Mireresti che per me i tuoi occhi son l’abisso più profondo.
Non smetter mai di apprendere, fanciullo!
Anche se l’esistenza, perfida matrigna, dovesse incassare il colpo proprio lì, dove fa più male, con le ultime forze rimaste, fanciullo, afferra il libro e di conoscenza nutri le tue instancabili membra.