E poi ascoltando Renato Zero,nella sua bellissima "Ed io ti seguirò",provavo emozioni stillanti sconforto e malinconìa senza ritorno; mi domandavo che senso avesse mai potuto avere il mio vivere qui,in un mondo totalmente grigio ed infame...potevo soltanto computare i due-tre decenni che mi restavano da vivere-secondo la media biologica umana maschile- prima di terminare questo doloroso,infelicissimo e disperato viaggio chiamato vita.E quell'idea mi arrecava un sollievo,sia pure minimo...