Notte fonda,
Madido di sudore
Risveglio improvviso
Incubi sfracellati contro il buio
Occhi spalancati sull’orrore
Caldo gelatinoso, impudente, riottoso
Zanzara in agguato, brutale ferocia.
Giaciglio di carboni ardenti
Pensieri liquidi, sbiaditi, confusi
Silenzio che urla la sua presenza
Rintocchi solitari di un campanile
Disperazione che prende in largo sul tempo piatto
Sgomento, un masso legato al collo
Telecomando, zapping, display,
Basta mi alzo!
Settimo piano, balcone, sigaretta accesa, guardo in basso
Per un cane randagio un lampione vale un cesso
Irrorato il palo se ne va zampettando in mezzo alla via
Io sorrido e guardo l’alba che mi viene incontro.