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La musica è il solo passaggio che unisca l'astratto al concreto.
Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall'inferno.
Ogni sogno è un pezzo di dolore che noi strappiamo ad altri esseri.
Tutta la scrittura è "cochonnerie".
Una forza vuota, un campo di morte.
Per il teatro come per la cultura, ciò che conta è dare un nome alle ombre e guidarle.
Affideremo allo spettacolo, e non al testo, il compito di materializzare e soprattutto di rendere attuali gli antichi conflitti; in altri termini i temi saranno portati direttamente sulla scena e materializzati.
Propongo che si ritorni attraverso il teatro a un’idea della conoscenza fisica delle immagini e dei mezzi per provocare trances.
E perchè non si potrebbe pensare a una commedia composta direttamente sulla scena, realizzata sulla scena?