Elias Canetti
  • Ruschuk (Bulgaria), 25/07/1905
  • Londra (Inghilterra), 14/08/1994

Biografia

Alla costante ricerca della differenza tra la psicologia del singolo e quella delle masse, ho voluto dimostrare anche l'influenza delle emozioni sulla razionalità.

Segni particolari

Premio Nobel nel 1981.

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Scritti da Elias Canetti

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Uno che deve sempre mentire scopre che ognuna delle sue bugie è vera.

Non v'è illusione maggiore dell'opinione che la lingua fosse uno strumento di comunicazione fra gli uomini.

Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.

I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.

Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.

L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido.

Non credere a nessuno che dice sempre la verità.

Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.

L'elemento pericoloso dei divieti: che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.

I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.