Gianni Minà
  • Torino, 17/05/1938
  • Roma, 27/03/2023
  • in archivio dal 11/25/2025

Biografia

Sono stato un giornalista italiano con lo sguardo disincantato sul mondo. Ho dato voce a rivoluzionari, sportivi, artisti, con narrazioni umane e profonde.
Il mio giornalismo è stato caratterizzato da tempi e linguaggi molto televisivi, concentrato sullo sport, sui reportage internazionali, sull’America Latina e sulle grandi figure del XX secolo.

Segni particolari

La mia carriera è iniziata nel quotidiano Tuttosport.
In TV ho condotto trasmissioni innovative, come Blitz e ho avuto il piacere e la fortuna di intervistare personaggi-simbolo come Fidel Castro, Muhammad Ali e Maradona, con i quali ebbi una sincera amicizia.

Scritti da Gianni Minà

10 su 10

Bisogna viaggiare, muoversi, andare sul posto, vedere con i propri occhi.

La giustizia sociale garantisce la pace.

La televisione pubblica è appiattita su quella commerciale e diffonde l’immagine di un mondo fasullo fatto più di spot che di realtà.

Nel lavoro conta la capacità tecnica, ma soprattutto conta come ci si propone.

Questo mondo è un mondo nel quale chi ha voglia si può impegnare.

Il giornalista deve raccontare quello che succede, non giudicare. Il mestiere del giudice è un altro.

Se uno si sofferma troppo sulla propria felicità, perde di vista gli altri, il mondo.

Il male del mondo moderno è che oggi vince nella comunicazione chi è più veloce. E chi è più potente è anche più veloce.

Non fidarsi mai di quello che gli viene dato per assodato, perché la verità assoluta non esiste. Esistono porzioni di verità che devi andare a cercare ogni volta e coltivare.

Niente di nuovo sul fronte occidentale. Quel “niente” era la morte di soldati e civili.