Giuseppe Napolitano
  • Formia
  • 12/02/1949

Biografia

Testardo possibilista aperto al dialogo purché nel segno del rispetto reciproco.

Segni particolari

Appassionato di poesia da sempre ma poeta ancora in via di definizione.

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Scritti da Giuseppe Napolitano

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Credo nella parola, quando non diventa fumo; e nella poesia la parola è riga di carne sulla pagina, nella poesia la parola è vita.

Siamo vittime della nostra testa, che farci? il cuore se ne fa scudo o maschera secondo i bisogni... Viva Pirandello! (o fu Svevo l’artefice di tutto? il suo inetto è proprio un impasto impossibile di pancia e cervello).

Io piuttosto a volte penso che un chiodo libero per attaccarci la penna (o la lingua) lo dovrei trovare!

Parole parole senza medicina mi corro incontro senza essere sicuro di volermi incontrare.

Ciascuno scrive un solo libro, il suo: il mio, peraltro, non posso che essere io.

La poesia è una scala - avanti! non abbiate paura di salire. Infine (un gradino alla volta) si guadagna se stessi: alla sommità si incontra la propria vita e la si dona ancora - c’è sempre qualcuno che ha bisogno di conoscersi.

Non è un po’ questo, la letteratura, la poesia… spingere/costringere chi legge a guardarsi dentro, a frugare nello specchio di Alice e decidere di accontentarsi di guardarlo: che bisogno c’è di andarci dentro? Il dentro siamo già noi!

Se potessi guardarmi allo specchio senza occhiali non so come mi vedrei - ma forse vedendoci meno eviterei di romperlo e allora finalmente avrei modo di scorgere il vero me che sono nel profondo.