Marco Saya
  • Milano (Italia)
  • 03/04/1953

Scritti da Marco Saya

360 su 375

L'uso effettistico della parola spesso nasconde il concetto del vuoto.

E' sempre più difficile scrivere perché l'alfabeto del mondo è sempre più povero

Tutti gli scrittori pensano di essere immortali ma dall'aldilà non ci arrivano le loro pubblicazioni.

La rete è vissuta dai più come un passaggio televisivo con la differenza che nessuno è il protagonista della soap opera.

Il senso del dovere non sussiste più quando viene a mancare il "dovere" del rispetto.

Oggi tutti parlano di resistenza, nuova resistenza, r-esistere senza mai specificarne la sostanza, una bella parola che sprofonda nella paura di uno scontro reale.

La tecnologia avanza là dove la mente arretra.

Lavoro: forma d'arte che stimola la creatività ed il benessere altrui.

Filosofia: perdere il tempo con il proprio non sapere

Competizione: una gara tra mercanti di schiavi.