Pippo Compagno
  • Palermo
  • 22/03/1936

Scritti da Pippo Compagno

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Nel commercio dei libri il venditore fa un affare, il compratore si arricchisce.

Non addentrarti nel deserto: non potresti ripararti nemmeno alla tua ombra.

Se la fortuna è cieca, come fa a riconoscermi, visto che da tutta una vita riesce a evitarmi?

Pena di morte: omicidio premedidato, il cui mandante è lo stato e movente la ritorsione travestita da giustizia.

Senza il futuro la speranza è impossibile, senza speranza il futuro è inguardabile.

Ogni volta che esegue una pena di morte, uno stato "suicida" una parte di se stesso.

Il vocabolario di un paese veramente civile abolirebbe le parole "credere" e "diffidare" e stamperebbe in grassetto la parola "riflettere". 

In un paese di nani un gigante del pensiero spesso finisce come fenomeno da baraccone.

Un tempo le grandi imprese le leggevamo nei romanzi d' avventura, oggi sui listini di Borsa.

Mentre mi asciugo accuratamente dopo la doccia mi torna sempre questa strana domanda: come mai i pesci non soffrono di reumatismi?