Renato Rascel
  • Torino, 27/04/1912
  • Roma, 02/01/1991
  • in archivio dal 9/29/2025

Biografia

Sono stato un artista versatile: attore, comico, cantante, presentatore. Anche giornalista. Sono arrivato a calcare i set hollywoodiani anche grazie alla mia canzone "Arrivederci Roma" che ebbe un successo mondiale.

Segni particolari

Il mio vero cognome è Ranucci. Sono nato a Torino per caso, perché i miei genitori erano lì per una tournée. Noi siamo romani da ben otto generazioni e il mio legame con Roma è fortissimo.
Ho anche vinto Sanremo nel 1960 con la canzone "Romantica", in coppia con Tony Dallara.

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Aforismi di Renato Rascel

8 su 8

Il solletico va fatto al cervello, non sotto le ascelle.

Sono così distratto, ma tanto distratto, che mi sono dimenticato di crescere.

Sono un personaggio russo. Potrei fare tutti i personaggi russi che esistono: dalle "Anime morte" a quello che prende gli schiaffi. A me "Il cappotto" andava bene di taglia e di cervello.

Il pubblico è come un bambino. Se gli si lascia un bel giocattolo lo rompe subito. Bisogna aver pazienza, giocare assieme.

Ho cercato, innanzitutto, di crearmi una maschera, non tingendomi il volto, o annerendomi il naso; né volevo il successo puntando sulle gambe delle donnine. Volevo creare un personaggio concreto e nello stesso tempo sfasato nel linguaggio.

Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico.

Era proprio un mio desiderio quello di portare al pubblico un uomo che non fosse mai vincitore, ma che fosse sempre uno sconfitto e quindi anche le mie "bufere", il mio corazziere, il mio Napoleone erano i drammi di un uomo piccolo.

La Roma non si discute, si ama.