Stig Dagerman
  • Älvkarleby (Svezia), 05/10/1923
  • Enebyberg (Svezia), 05/11/1954
  • in archivio dal 8/3/2011

Biografia

Sono stato uno scrittore e giornalista svedese con una breve ma intensa vita. Sono morto suicida a soli 31 anni.

Segni particolari

Non sono stato molto fortunato e ho sofferto molto, soprattutto la perdita degli affetti a me più cari: prima mia madre mi ha abbandonato, e poi, mio nonno, il mio punto di riferimento, è stato assassinato da un folle.

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Scritti da Stig Dagerman

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È proprio l’analisi, cioè la consapevolezza, l’arma più efficace che ognuno possiede, sia contro il cattivo esempio degli altri che contro le proprie passioni.

La morte può quindi apparire una consolazione per una vita sprecata. Che orribile consolazione, però, per chi nella vita vorrebbe vedere una consolazione alla morte!

Cos'è allora il tempo se non una consolazione perché niente d'umano può essere perenne?

Nell'autunno del 1946 gli alberi della Germania sono rimasti spogli per la terza volta dopo il famoso discorso di Churchill sull'imminente caduta delle foglie.

Io presi un bicchiere e lo vuotai dritto nella mia anima.

Mi manca la fede e non potrò mai, quindi, essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa.

Posso anche essere libero dinanzi al potere della morte. Certo, non potrò mai liberarmi dal pensiero che la morte segue i miei passi, e tanto meno negare la sua realtà. Ma posso ridurre la minaccia fino ad annullarla non ancorando la mia vita a(…)

Qui riposa uno scrittore svedese, caduto per niente, sua colpa fu l'innocenza; dimenticatelo spesso.