Susan Sontag
  • New York (USA), 16/01/1933
  • New York (USA), 28/12/2004
  • in archivio dal 5/29/2025

Biografia

Ho iniziato come scrittrice, filosofa e storica ma ho amato contaminare i generi e lasciarmi contaminare da diverse forme d'arte, come la fotografia e la regia teatrale.

Segni particolari

Sono nata Rosenblatt, poi ho mantenuto il cognome del secondo marito di mia madre pur non essendo mai stata ufficialmente adottata. Sono stata sposata per 18 anni e ho avuto un figlio, poi ho incontrato la fotografa Annie Leibovitz e siamo state insieme fino alla fine.

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Scritti da Susan Sontag

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Non si impara con l'esperienza − perché la sostanza delle cose cambia continuamente.

Il massimo della bellezza in un uomo virile è qualcosa di femminile; il massimo della bellezza in una donna è qualcosa di maschile.

La paura di invecchiare viene nel momento in cui si riconosce di non vivere la vita che si desidera. Equivale alla sensazione di abusare del presente.

Fa male allora amare. È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle.

La noia non è che il contrario della fascinazione: entrambe dipendono dall'essere al di fuori piuttosto che dentro una situazione, e l'una conduce all'altra.

Lo ripeto: non solo il fascismo (e una militarizzazione del potere) è il destino più probabile di tutte le società comuniste – specialmente quando le loro popolazioni sono indotte a ribellarsi – ma il comunismo in se stesso è una variante, la più(…)

La malattia è il lato notturno della vita.

L'interpretazione è la vendetta dell'intelligenza sull'arte.

Il pittore costruisce, il fotografo rivela.