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E’ una malattia dello spirito a trattenere le espressioni di una straordinaria varietà di impressioni.
Un'epoca che scorda l'imbarazzo non ha meglio da fare di presentarsi al mondo in mutande.
Alla leggerezza dell’aria non sfugge l’incisività di spingere vele e ritorni.
Il compenso di una perdita è la gratitudine per la rivelazione del tutto che si era avuto.
La pelle invecchia per dare alle nostre scelte il vantaggio di non desistere.
La carne è senza colpe quando gli istinti sono meccanici.
Con tutto il periodo perso a decidere cosa fare, invece di fare, tanto vale lanciare una monetina per recriminare contro il caso piuttosto che l’esitazione.
Gli scopi orfani di cause si infrangono sul muro della frustrazione.
L’abito non avrà mai fatto il monaco, ma riassume immediatamente una prospettiva.
Amiamo tanto il tramonto, quando la luce è abbastanza per distinguere e più discreta da non prendere abbagli.
L’ansia di novità lascia irrisolte le questioni di cui ciascuno non si occupa.
Non esiste il tempo libero, al massimo ci sono momenti trascorsi senza attenderne altri.