Henri-Frédéric Amiel
  • Ginevra (Svizzera), 27/09/1821
  • Ginevra (Svizzera), 11/05/1881

Biografia

Sono stato un filosofo, critico e letterato svizzero.

Segni particolari

Sono tutt'ora riconosciuto come l'autore del libro "Diario Intimo"; composto da dodici volumi di circa mille pagina l'uno.

Scritti da Henri-Frédéric Amiel

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L'incertezza è il rifugio della speranza.

Il buonsenso è la misura del possibile; è composto di esperienza e previsione; è calcolo applicato alla vita.

La donna vuole essere amata senza perché; non perché è bella o buona o ben educata o graziosa o spiritosa, ma perché è. Ogni analisi le sembra una diminuzione, una soggezione della propria personalità.

L'ingegno è utile a tutto, a nulla sufficiente.

Mille cose avanzano, novecentonovantanove regrediscono: questo è il progresso.

Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio.

L'abitudine è una massima vivente diventata istinto e carne.

La verità pura non può essere assimilita dalla folla: si deve propagare per contagio.

La somma dei dolori possibili per ogni anima è proporzionale al suo grado di perfezione.

Guarda due volte per veder giusto, guarda una volta per veder bello.