Herman Melville
  • New York (Stati Uniti), 01/08/1819
  • New York, 28/09/1891

Biografia

Mi considero una figura di primo piano della letteratura americana: sono stato tra i primi a esplorare quegli argomenti psicologici e metafisici che interesseranno la gran parte degli scrittori del Novecento.

Segni particolari

Prima di essere arrestato e poi imbarcato su una nave da guerra riuscii, dopo averci vissuto per un mese, a fuggire da un'isola popolata da cannibali!

Scritti da Herman Melville

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Nessun filosofo ci comprende completamente come i cani e i cavalli.

La malvagità più sottile abitualmente si accoppia con una prudenza fuor del comune, perché deve sempre celar tutto.

L'inferno è un'idea nata originariamente da un pasticcio di mele mal digerito e da allora perpetuata attraverso le dispepsie ereditarie prodotte dai Ramadan.

Non c'è malvagio che non sia precoce.

Per produrre un grande libro, bisogna scegliere un grande argomento. Nessun'opera grande e duratura potrà mai venire scritta sulla pulce, benché molti abbiano tentato.

Così pare ci sia una ragione in tutto, persino nella legge.

Ah, la felicità cerca la luce, sicché pensiamo che il mondo sia allegro, ma la sofferenza si nasconde e si apparta, sicché pensiamo che essa non esista.

Quale che sia la superiorità intellettuale di un uomo, non può mai assumere una supremazia pratica e utile sugli altri, senza l'aiuto di qualche artificio o schermo, che in sé sarà sempre più o meno basso e meschino.

Soccorri un po' la mia sfiducia, amico.

È meglio dormire con un cannibale sobrio che con un Cristiano ubriaco.