John Maynard Keynes
  • Cambridge, 1883
  • Cambridge, 1946

Biografia

Da molti considerato il più grande economista del XX secolo, ho influenzato grazie alle mie idee sia l'economia che la politica.

Segni particolari

Vengo ricordato soprattutto per aver sostenuto la necessità dell'intervento pubblico nell'economia con misure sia fiscali che monetarie qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione.

Scritti da John Maynard Keynes

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La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie.

L'importanza dei soldi deriva essenzialmente dall'essere un legame fra il presente ed il futuro.

Ogni volta che risparmi 5 scellini togli a un uomo un giorno di lavoro.

Ma questo lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine siamo tutti morti.

È meglio che un uomo sia tiranno con il suo conto in banca che con i suoi concittadini.

Il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non produce i beni necessari. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente(…)

Lo studio della storia del pensiero è un preliminare necessario per raggiungere la libertà di pensiero. Non so, infatti, cosa renda un uomo più conservatore: non sapere nulla del presente oppure nulla del passato.

Le idee degli economisti e dei filosofi politici, tanto quelle giuste quanto quelle sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si creda. In realtà il mondo è governato da poco altro. Gli uomini pratici, che si ritengono completamente liberi(…)

Non c'è niente di male nello sbagliarsi di tanto in tanto, specialmente se ti scoprono subito.

Non so cosa sia che rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato.