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Foto sbiadiscono passando negli anni impolverandosi come ricche biografie distratte, da profonde malinconie, che scoppiano in pianti dirompenti fra spighe di grano coltivate tra la luce che nascerà
I mali si susseguono nell'ombra con rapidi respiri costanti nell'atmosfera silenziosa in rime delicate che pensano a tuoni passati sulle cime sparite dagli sguardi persi e mai più ritrovati
Ogni pensiero è un ritorno un susseguirsi di parole uno strano sentire che va al di là dei sentimenti ripercosi dai ricordi dimenticati esternamente ma dentro ancora vivi come se vivessero nel presente non volendoci lasciare mai per riportaci indietro
Sono i poeti che amano colorando i pensieri di una notte, che amano con il silenzio del cuore dipingendola con parole sofferte, addormentandosi nella speranza, di veder un sogno per sempre, anche nell'aldilà
Cerchi una strada ma non c'è via d'uscita. La cerchi in una domanda che sai già qual è la risposta tenendoti ad una fune stretta stretta cercandone un'altra se ti dovesse scappare la prima Per inseguirla sudi e nel frattempo speri di aggrapparti a denti stretti a quel che non trovi per mentire senza mete
Fanno male le offese rigando il pensiero nelle notti buie che trafiggono con il chiaro della luna luminosa e girano fra le lenzuola faticando per farti addormentare tutta sola nel tuo dolore immenso, che annienta non facendoti dormire nel graffio profondo di un misero meschino
Quel mondo se ne va alla frontiera e resta a guardarsi fra sconfitte ammainando vele issate da rassegnazioni che non guardano più oltre l'orizzonte dei loro persi pensieri costretti a dimenticare non rimettere piede in quei ricordi che affievoliscono lentamente la vita
Cammini accarezzato dal pensiero del vento che cammina con te nell'immobile di un tempo ignoto, all' animo tuo al cieco fiato, che pesa a portarlo sulla schiena rattristata Vorresti liberartene abbandonando la nave ed acciuffare cieli migliori per sentirti migliore
Potrai puntar sull'infinito su tasti dolenti che lascian respirare appena appena in piccole aperture geniali e del contrario di quello che i buoni si aspettano da te? Potrai cadere, sentire ciò che dovresti fare per riparare danni a insignificanti piantagioni ma che sono dolcezza e non delusione
Guarda senza sentire distraendosi in vicoli ciechi che si illudono di esserci ancora fra parole interrotte da impenetrabili silenzi mentre suoni arrivano sfiorando la testa disorientata in quelle vene che pompano il cuore e lo trattengono per non fare rumore
Sentimento letterario ammazzi il tempo e la speranza nutri infondendo ottimismo rincuorando anime bisognose di talenti che affondano in penne fantasiose quando i treni non fischiano più, nelle albe di tramonti andati, con la valigia partita
Son le carezze che ci liberano dal cemento e ci rendono immortali facendo sognare il vento caduto da un'ultima ciglia bagnata, di acide piogge innaturali, prese da deserti straziati, nelle ultime pagine folli, stordite dalle invenzioni e dai soliti poemi
Passi i giorni a capire, quel che potevi e non hai fatto, rovinando anche il bello della vita che ti ha dato tanto legandoti solo a bellissimi ricordi, impressi nella mente nelle sere tempestose quando la corrente ti trascina via, non inseguendo il fiume, dell'eterna euforia
Si incammina percorrendo le carte del passato, con la lentezza del cuore, che si commuove, in piccole pupille nostalgiche, di storie finite, che non si pensano più, dimenticandole mentre il sole muore, in una stella dal volto sbiadito
Ma se ci fosse la possibilità di comprendersi, forse i minuti e ciò che di brutto ci circonda sparirebbe, insieme al disagio che l'uomo crea, per far spazio solo a se stesso nel consumo di prodotti avvelenati, nocivi per il mondo disordinato ridicolizzando l'operato volenteroso per opere umanitarie ed antenate in millenni centenari di ultime visioni con i calcoli che tornano e rimangono sul conto
Si fonde nella notte al calare di tiepidi suoni, fra raggi protettivi nel sole coraggioso che si concentra rivestendosi di chiarezza illuminata da un mondo sincero con repellenti scorciatoie mentali in domande infinite disegnando esclamazioni
Vivi e non sai cosa ti aspetta arrampicandoti su di un pergolato come uno sposalizio all'apparenza stabile che non si inclina recandosi all'altare e nel chiedere il permesso si fa santificare
L'abbraccio si espande in un esule cammino sicuro, al porto con navi arrivate ed avvistate da remore infelici che attendono di raccontarsi e sparire fra ronde notturne dove il giorno non sorge nel meandro di una lacrima versata, dalla rugiada
La marea percepisce il rumore del mare ripassa le sue onde in quel ricercare un movimento astrale, nel riportarlo a galla senza chiedersi cosa sogna cosa vorrebbe fare se affogare o resuscitare per non naufragare nel suo labirinto complicato di fenomeni strani intenti a sciogliere corde che si vestono ed aspettano venti immensi e tropicali
Piangono i pensieri lasciati soli senza un sorriso senza conforto come la rugiada rivestita d'aria che fredda diventa
Viaggi di sole fantasie ammirando il cielo con nuvole bianche che disseta la sua fantasia in preamboli rose con trucchi caldi e menù a scelta di suo gradimento senza neri dipinti ma solamente chiari capolavori, che rendono allegri lasciando brutti ricordi alla stazione della partenza di sola andata, col biglietto scaduto, nel tempo respinto
Leggi ma non ascolti quello che hai dentro che lascia un vuoto e non asciuga la pelle se il vento soffia minacciandoti di farti cadere, non appena prende il volo, per allontanarsi da te, quando vorresti la sua forza per rivivere un'altra volta senza paura senza che un pensiero ti opprime e riprende in mano le briglie, per le strade da seguire
Strofina gli occhi e nel cortile dell'anima si mette a pregare con le lampade accese di una luce che soave si prepara a colpire il suo petto contrito, davanti ad uno specchio della sua verità, informandone il cuore di aver pagato ripagando la sofferenza per il male ricevuto in quegli sbagli odiati
L'eternità, un volo di memoria assopito fra reali conclusioni che con l'infinito tramontare del sole nell'essenza del cuore svanito in pianti di pensieri infiniti, continuano a lavorare, in quell'insolita mania autoritaria, senza fermarsi neanche difronte al pianto raccontato, dove termina la vita
Si adagia su un solo movimento che scorre verso l'interno in una sola direzione percorsa più volte, senza neppure ascoltare cosa suggerisce il cuore per una giusta spiegazione impigliata ai neuroni che disturbano le vie ripetendo dilemmi malati con lame taglienti, conficcate nella mente, eternamente