come pappagalli ripetiamo
che c’è stato un giorno,
un mese, un anno e domani
ritorneremo alla “burlesque“
di questo tempo ignari
di un futuro e imprecisato
giorno, mese, anno
che i nostri nipoti
annoteranno sul calendario
perchè si deve ri‐morire
per poterci ri‐scrivere.
25 aprile 2012
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Ogni tanto penso che una certa poesia sia come la nostra classe politica, deve andarsene a casa.