Vigile è il cor sul mio sdegnoso aspetto,
E qual tu il pingi, Artefice elegante,
Dal dì ch'io vidi nel mio patrio tetto
Libertà con incerte orme vagante.
Armi vaneggio, e il docile intelletto
Contesi alle febee Vergini sante;
Armi, armi grido; e Libertade affretto
Più ognor deluso e pertinace amante.
Voce inerme che può? Marte raccende,
Vedilo, all'opre e a sacra ira le genti:
Siede Italia, e al flagel l'omero tende.
Pur, se nell'onta della Patria assorte
Fien mie speranze, e i dì taciti e spenti,
Per te il mio volto almen vince la morte.
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L'animo del saggio nutrito nella verità è, nelle tempeste del mondo, un cielo sereno che vede le nuvole sotto di sè.