Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c'incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.
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Fu allora che il Signore, con l'aiuto degli angeli che scesero a preparare il dolce sonno da cui fu vinta la ragione di Adamo, privò il suo corpo eccellente di una delle parti essenziali che lo componevano. Così, mentre l'uomo dormendo offriva il fianco scoperto, nacque la donna, genuino frutto d'un tradimento.