Lascia che mi stenda accanto a te, che il tempo rinunci al suo vorticoso incedere
e silenziosi attimi di pura irrealtà scivolino sulla pelle,
carezzevoli come piume.
Lascia che i miei occhi si chiudano.
Che siano i tuoi ad aver cura del mio abbandono,
dell'ombra sottile che le ciglia
proiettano sulle guance bambine.
E non aver paura di accarezzarmi,
di sfiorare la curva del collo per scostarne i capelli:
il tuo tocco scioglierà ogni timore, in un brivido.
3 febbraio 2018
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Non c'è medicina come la speranza, nessun incentivo così grande, e nessun tonico così potente come l'attesa di qualcosa che accada domani.