La pioggia d’autunno
risveglia stagioni sopite,
su spazi immensi
dove i tramonti siedono
e raccontano.
Lunghe vicissitudini,
confusioni mentali,
prendono voce,
sussurrano parole
tra il mormorio dell’acqua
e il silenzio delle foglie.
Strade deserte si allungano
in rettilinei stretti,
scorrono via,
in una sola direzione:
verso un tempo fermo.
Quello che è stato,
è.
E quello che resta,
resta.
2 settembre 2025
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